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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

To leave | left | left

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Tutti i miei diari, dalle medie alle superiori, hanno ancora gli sticker al loro posto, intonsi. Ho candele di cui non mi ricordo l'esistenza che non ho mai acceso per non consumarle e due anni fa, con la promozione Iperborea, ci ho messo un sacco a scegliere un taccuino con una parola scandinava che mi piacesse più delle altre – ecco, è ancora lì intatto pure lui. Ho comprato lenti a contatto colorate e un vestito spaziale che non metto mai, ho in cantina una bottiglia di passito buono sul serio e potrei andare avanti chissà quanto, perché questa storia comincia seriamente all'epoca di bambolotti e pannolini e no, questa mi sa che non volete saperla. Così ho ricevuto un regalo che era bello davvero, bello e pensato e mio fino all'osso, e ci stavo ricascando e mi dicevo non oggi, no, che poi non era nemmeno domani e dopodomani e di colpo non mi andava più. Perché nel frattempo ho imparato a lasciarmi un po' perdere, in tutti i sensi che queste parole posson...

Hidden Valley Road, Robert Kolker

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Hidden Valley Road – Nella mente di una famiglia americana, Robert Kolker Feltrinelli editore – Traduzione di Silvia Rota Sperti 56/22 – Novembre Quando avevo appena iniziato questo libro, un collega ignaro mi ha chiesto “cosa leggi?”. La mia risposta (“ una trattazione sulla schizofrenia nell’America degli anni Settanta” ) ha ottenuto di rimando un silenzio tra il perplesso e l’allarmato. E ammetto di averci un po’ giocato: una verità abbastanza assurda da bollarti come “strano” nel migliore dei casi. Però. Però c’è che questo libro mi ha stupito. Pensavo di trovarci qualcosa di intellettualmente stimolante, anche un po’ inquietante, ma lontanissimo. Come se non bastassero dodici figli, qui ne abbiamo un buon tre quarti malati psichiatrici. Kolker poi la prende (giustamente) alla larga, partendo due generazioni prima e battendo la strada della psichiatria sin dai suoi esordi: fotografie, genealogia, dati di laboratorio – tutto faceva presagire una trattazione scientifica. ...

I falò dell'autunno, Irene Nemirovsky

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I falò dell’autunno, Irene Nemirovsky Adelphi Editore – Traduzione di Laura F. Guarino Dicembre 2021 Attesa : femminile, singolare. Il ritorno è maschile. Il tradimento : maschile anche lui. No, non c’è nessuna velleità di facile femminismo. Non inizia e di certo non finisce in una scollatura ingioiellata, in un ritorno ammantato di profumo altrui. Più velenoso, più incline a ritorcersi in un inconsapevole contrappasso è il tradimento di “ un mondo di abitudini, di emozioni, di gioie e di dolori ”. Consola poco che sia femminile anche la redenzione : quella di Bernard sembra passare più da una sorta di stanco riscatto, pagato tutto con la pazienza, con la sopportazione di Therese. Therese che fa tenerezza, almeno nel suo slancio – un atto di coraggio, una fuga dalla tragica immobilità delle lancette ferme al momento in cui tutto poteva ancora cambiare – ma fa anche un po’ arrabbiare. Certo che è figlia del suo tempo. Certo che fa pensare a quel quadro di Klimt, quello con...