To leave | left | left
Tutti i miei diari, dalle medie alle superiori, hanno ancora gli sticker al loro posto, intonsi. Ho candele di cui non mi ricordo l'esistenza che non ho mai acceso per non consumarle e due anni fa, con la promozione Iperborea, ci ho messo un sacco a scegliere un taccuino con una parola scandinava che mi piacesse più delle altre – ecco, è ancora lì intatto pure lui. Ho comprato lenti a contatto colorate e un vestito spaziale che non metto mai, ho in cantina una bottiglia di passito buono sul serio e potrei andare avanti chissà quanto, perché questa storia comincia seriamente all'epoca di bambolotti e pannolini e no, questa mi sa che non volete saperla. Così ho ricevuto un regalo che era bello davvero, bello e pensato e mio fino all'osso, e ci stavo ricascando e mi dicevo non oggi, no, che poi non era nemmeno domani e dopodomani e di colpo non mi andava più. Perché nel frattempo ho imparato a lasciarmi un po' perdere, in tutti i sensi che queste parole posson...