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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

Nel freddo e nella notte, Silvia Torani

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Nel freddo e nella notte , Silvia Torani Fuori c'è ancora la temperatura delle ottobrate che mi piacciono. C'è il sole fino a dopo le sei, mi ostino a bere tisane alla cannella e ho preparato il mio primo pumpkin spice latte anche se sembra ancora tarda estate. È un po' assurdo. Così quando Silvia mi ha proposto di leggere in anteprima Nel freddo e nella notte ci ho messo un attimo a entrare nell'ordine di idee che mi stavo immergendo nella notte artica. È durato poco. Leggevo soprattutto in pieno giorno e mi ritrovavo a percepire lo sforzo degli occhi di Artemis che si adattavano al buio, l'idea dell'attesa, come una coperta. Il dilatarsi delle prospettive. Quando noi rimandiamo qualcosa a giornate più clementi, spesso si tratta di poca roba, magari settimane. Alle Svalbard , sull'orlo della notte polare, la primavera è lontanissima. È un'atmosfera che Silvia costruisce per dettagli , per abitudini , per ambienti e per odori : quello di sa...

10/25

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Quando questa storia è nata più o meno (molto più o meno) così come è adesso era ottobre. Era ottobre, che nella mia testa è un po' come maggio, un sacco di significati che non so bene districare ma che somigliano un po' alla nostalgia e un po' all'attesa. Ed era una storia di case e di strade nata in un momento in cui le case erano l'incognita più grossa di tutte – ironico che poi sia nata in una stanza d'albergo – e le strade la scusa per rimanere fuori un po' di più. Saltavo la mia uscita sulla superstrada e non sapevo neanche dire perché. Mi sembra che questa storia abbia cambiato pelle più di me, ma case e strade e ottobre non se ne sono mai andati. E non se n'è mai andata Kelly, che anzi si è presa lo spazio che nemmeno sapevo le servisse, lo spazio che non mi sarei presa io. Kelly che è spuntata per metà grazie a una lezione di ripetizioni in cui spiegavo Oliver Twist e per metà grazie a una persona che conoscevo solo da lontano, solo grazie a q...

La morte del padre, Karl Ove Knausgård

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La morte del padre , Karl Ove Knausgård Editore Feltrinelli – Traduzione M. Podestà Heir 41/22 – Luglio Cosa succede quando smuovi la polvere? Di solito, banalmente, gli occhi pizzicano. Se di polvere ce n’è tanta, ma tanta davvero, piangi. “ La morte del padre ” si muove (spesso apparentemente in cerchi concentrici, macinando chilometri per fare tre passi)  tra il romanzo e il memoir. F orse. Non sono ancora sicura di fidarmi di Karl Ove, per il quale ho provato l’affetto un po’ esasperato che ti suscitano le tragedie altrui nella vita reale. Non c’è un nesso temporale preciso, quanto più un procedere di specchio in specchio (d'acqua, frequentemente) ingrandendo e rimpicciolendo una porzione di tempo e il suo scorrere a diverse velocità. Una messa a fuoco manuale e imperfetta : “ capire il mondo significa porsi a una distanza precisa da esso”. Quanto sia, questa distanza precisa, non è dato saperlo. L’impressione è che da ragazzino tu abbia proprio bisogno di finirci c...