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Da Medea a Medée. La mia prima Prima

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Euripide, Seneca. Grillparzer. Alvaro. Christa Wolf. Con Medea si misurano qualcosa come duemilaquattrocento anni di cultura: ritornano, affascinati, turbati, a tratti con un po' di compassione, a volte con una sorta di sacro terrore. Tornano su carta, su schermo, in scena, con quella ricorsività inevitabile e insondabile dei classici, a spiazzare non per la speranza di un esito diverso, ma per l'universalità di quell'esito e di tutto ciò che ci trascina verso di esso. Forse, ogni volta è un po' a sé, ma questa è speciale. Questa è la mia prima  Medèe  — la mia prima Prima , lasciatemelo dire — incorniciata dal sipario del Teatro alla Scala , cuore pulsante di una trasposizione moderna, personale, quasi provocatoria nelle scelte minimal-chic di scenografia e costumi. La versione in calendario per la stagione lirica 2024 porta il nome del regista  Damiano Michieletto , che fa propria la via tracciata da Luigi Cherubini – un italiano che la musicò secondo gli stilemi ...